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Qui città di M.


di Piero Colaprico |con Arianna Scommegna | regia Serena Sinigaglia | scene Maria Spazzi | costumi Federica Ponissi | luci Alessandro Verazzi | Produzione ATIR Teatro Ringhiera (2006)

PRESENTAZIONERASSEGNA STAMPATRAILER

Qui città di M. è innanzitutto un giallo, genere peraltro assai poco praticato in teatro ma da me già precedentemente affrontato con grande soddisfazione.
Quando vivi in una città dove: 1) non si respira 2) non si vede 3) non si ascolta
Arrivi a chiederti… perché ci resto ancora? Cosa ci faccio qui? E perché ci sono affezionata? Cosa mi porta ad amare qualcosa che mi respinge? Solo perché ci sono nata? Possibile? Da tanto voglio parlare di questa stupenda e misera città che mi ha insegnato a vivere, questa città brutta, questa città che in pochi hanno osato cantare, questa città che mi ha saputo dare dei valori e che poi me li ha sbattuti in faccia come boomerang, li ha capovolti, rigirati, rinnegati, questa città che è cambiata troppo e che noi, gli abitanti, ancora stentiamo a capire quanto. Questa città di M. dove tutto è possibile e niente lo è davvero a parte il business…ma solo quello di passaggio e preferibilmente straniero!
Qui città di M. è ambientato a Milano e vuole essere una riflessione aperta su questa città che nel giro di soli quindici anni ha cambiato radicalmente volto.
Qui città di M. è un monologo per sette personaggi scritto ad hoc su Arianna Scommegna da Piero Colaprico.In conclusione Qui città di M. è Milano, è Piero (e dunque un bell’incontro), è Arianna (ovvero un’attrice straordinaria), è un rebus da risolvere… Qui città di M. siamo noi, le nostre paure, il grigio dell’asfalto, i fantasmi di chi non c’è più, la paura del diverso, del traffico, della bomba, dello smog, del buio, il disagio di chi vorrebbe il sole e il mare e trova solo nebbia e idroscalo, ma è anche la Boccassini, tangentopoli, Borelli, le inamovibili giunte di destra, la lega, il 25 Aprile, le sue periferie in cerca di un centro di gravità permanente, San Siro, i suoi locali bauscia, il rampantismo, la dignità silenziosa di persone come Ambrosoli, le banche, i giochi in borsa ma soprattutto la gente, sì, quelli che ogni giorno si domandano che cosa ci stanno a fare in questo schifo di città di M. e poi…ci restano, incollati, imperterriti anzi agguerriti, alla ricerca di un sogno che forse li potrebbe salvare…o forse, invece, uccidere…
Serena Sinigaglia

“Tre cadaveri in un cantiere di periferia, la polizia indaga, la stampa incalza a caccia di uno scoop. A buon diritto, si può ormai considerare un cult Qui città di M., il giallo metropolitano che Piero Colaprico ha scritto su misura per la versatilità di Arianna Scommegna: sola in scena, con l’ausilio di pochi ma riuscitissimi espedienti, dà vita a sette personaggi protagonisti di questa storiaccia molto noir con colpo di scena finale come da miglior tradizione. Attenzione, però: sotto il genere poliziesco si annida una radiografia impietosa quanto struggente di Milano”.
Sara Chiappori, la Repubblica

“Tra toni ironici e angosciosi, oscillazioni fiabesche e tetre, Arianna Scommegna riempie il palco in lungo e largo. È un andirivieni di sorprendente eclettismo, un approfondimento senza fiato di questo e quel personaggio. L’attrice cambia voce e volto, abito e acconciatura. Catapulta il pubblico nelle trame di una vicenda sordida.”
Vincenzo Sardelli, paneacquaculture.it

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