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COMPAGNIA ATIRNUOVE PRODUZIONI
















































       GRATE

       DI GIANNI BIONDILLO / CON CHIARA STOPPA / E CON LA PARTECIPAZIONE DI ROBERTA FAIOLO
       REGIA DI FRANCESCO FRONGIA / SCENE E ATTREZZERIA MARINA CONTI / COSTUMI KATARINA VUKCEVIC
       LUCI E SUONO ROBERTA FAIOLO / PRODUZIONE ATIR / CON IL SOSTEGNO DI NEXT ED. 2020 PROGETTO DI REGIONE LOMBARDIA E FONDAZIONE CARIPLO



       Come si può raccontare una metropoli che ha fatto del suo dinamismo una cifra,  NEL SILENZIO DELLA CITTÀ - NOTE DI REGIA

       una missione, dopo che le nostre città si sono svuotate per una pandemia che ci  Il 25 novembre 2019 era una bella giornata di autunno, il clima era mite e ci
       ha obbligati a rimanere chiusi in casa, come fossimo tutti in clausura? Come si  spostavamo in città liberamente per una riunione, un caffè, un incontro. Quel
       può raccontare il vincolo, il limite, il silenzio, il raccoglimento, se non facendoci  giorno ho preso la metropolitana per andare negli uffici di ATIR per discutere del
       aiutare da chi lo ha scelto per tutta la vita?         nuovo progetto che Chiara Stoppa mi aveva proposto. Ci siamo incontrati e dopo
                                                              cordialità, caffè e strette di mano abbiamo incominciato a immaginare il nuovo
       Maria Chiara è una suora di clausura del convento delle clarisse di Milano. Ad un  lavoro. La proposta era chiara, raccontare Milano, città dalle mille contraddizioni
       certo punto del suo percorso esistenziale ha compreso quale fosse la sua  e il suo sistema di mutuo soccorso. Quindi pianifichiamo l’incontro con l’autore,
       vocazione: isolarsi dal mondo per stargli più vicino. Decide così di raccontarcelo,  Gianni Biondillo. Il primo incontro con Chiara e Gianni avviene il 9 gennaio 2020.
       anche per smontare i pregiudizi che abbiamo tutti nei confronti di chi ha fatto  La vita a Milano prosegue come sempre tra mille impegni. Il luogo dell’incontro
       una scelta così radicale. Ma raccontare la sua vocazione significa anche scoprire  che Gianni ci propone è l’archivio Golgi Redaelli in via Torino, è  un luogo ricco di
       le vite e le storie emblematiche di altre due sorelle che in momenti ed epoche  storia e di fascino. Qui è custodito l’antico patrimonio dei Luoghi Pii Elemosinieri
       diverse hanno fatto la stessa scelta: Chiara Daniela, che arrivò a Milano in piena  sorti a Milano a partire dal XIV secolo. Storie e vite di persone documentate e
       seconda guerra mondiale per fondare il monastero e Maria Ida, figlia di operai  raccolte in faldoni che testimoniano la vocazione di Milano all’accoglienza e
       socialisti che fu adolescente durante gli “anni di piombo”.   all’aiuto verso gli “ultimi della città”. In quel periodo tra un impegno e l’altro
                                                              trovavamo il tempo per incontrarci, discutere, conoscerci meglio e progettare il
       Racconti che sommati l'uno all'altro ripercorrono la Storia di una città e di un  lavoro. Se ripenso a quei giorni a viso scoperto, fatti di incontri rubati a altri
       Paese. Perché scegliere la clausura non significa dare le spalle alla città che ti  incontri, di contatti liberi quasi mi commuovo.  Il mondo che conoscevamo, di li
       accoglie, ma vederla e comprenderla in modo differente. E se Milano è una città  a poco, sarebbe cambiato. Abbiamo continuato a lavorare, certo, ci siamo rivisti
       abitata da un popolo in continuo movimento, dove storie antiche e moderne  grazie a riunioni online, a volte “in presenza”, ma la distanza e la clausura ci ha
       collidono e s'infrangono in un turbine infinito, forse proprio da questo centro  segnato profondamente. La voglia di lavorare insieme però era, ed è, così forte
       immobile la si può osservare in modo davvero nuovo. Fuori da ogni luogo comune,  che dopo tanta fatica, Gianni ci ha regalato una storia meravigliosa. Un mondo
       pieni di compassione e speranze.                       affascinante e sconosciuto abitato da persone che vivono liberamente la propria
                                                              clausura. Un mondo interiore dove le regole sono diverse dalle nostre e da cui
                                                              possiamo imparare qualcosa sulla vita, sulla morte, e su una città, Milano, capace
                                                              di accogliere e di imparare dalla storia. Il viaggio verso questo nuovo spettacolo
                                                              sarà più interiore, verso l’anima più profonda di noi e del nostro modo di essere.
                                                                                                      Francesco Frongia
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