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COMPAGNIA ATIRMONOLOGHI ARIANNA SCOMMEGNA
MONOLOGHI ARIANNA SCOMMEGNA Premio Ubu miglior attrice 2014
“Arianna Scommegna ha saputo imporsi non solo grazie al suo forte temperamento, ma anche e soprattutto perché capace, grazie a un impressionante ventaglio
di registri espressivi, di recare a ogni suo personaggio qualcosa di struggentemente personale. Capace di caricarlo di una verità nuova e sconosciuta.”
Motivazioni Giuria Premio Hystrio 2011
CLEOPATRÀS LA MOLLI Divertimento alle spalle di Joyce
DI GIOVANNI TESTORI / REGIA GIGI DALL’AGLIO DI GABRIELE VACIS E ARIANNA SCOMMEGNA / REGIA GABRIELE VACIS
AL VIOLONCELLO ANTONY MONTANARI
Una sedia. Una donna. Molly Bloom. Un testo. L’Ulisse di Joyce. Una luce calda, che illumina
“Affrontando il primo dei Tre lai, i folgoranti lamenti funebri di tre donne sul cadavere anche il pubblico. Frammenti di vita scanzonati o disperati, storie di carne e sangue, vita che
dell’amato, che Testori scrisse pochi mesi prima della morte, la Scommegna realizza scorre come lacrime, che si strozza in un grido o si scioglie in una risata..
una incontenibile performance linguistica, prima ancora che vocale. […] È tanto brava, Renzo Francabandera, Hystrio
la Scommegna, che in certi momenti si rischia di ascoltare solo lei e non il testo, e questo
sarebbe un limite, perché la Cleopatràs è un’opera di incommensurabile bellezza, una
delle più grandi di Testori.” POTEVO ESSERE IO
Renato Palazzi
DI RENATA CIARAVINO / CON ARIANNA SCOMMEGNA / SUPERVISIONE REGISTICA
SERENA SINIGAGLIA / SET MARIA SPAZZI / VIDEO E SCELTE MUSICALI ELVIO LONGATO
MATER STRANGOSCIÀS LUCI CARLO COMPARE / PRODUZIONE ATIR SPETTACOLO VINCITORE BANDO
NEXTWORK 2013
DI GIOVANNI TESTORI / REGIA GIGI DALL’AGLIO
ALLA FISARMONICA GIULIA BERTASI Arianna Scommegna si conferma grandissima attrice, capace di muoversi tra i fili della
drammaturgia con la disinvoltura di chi, oltre ad aver fatto proprio il personaggio, sa di potersi
“Chi ha visto e apprezzato la Cleopatràs nella possente interpretazione di Arianna Scommegna affidare ad una tecnica potente e personalissima, mai affettata o egocentrica; esposta, sì,
farebbe bene a non perdere Mater strangosciàs, la seconda tappa del “dittico” testoriano ma ma per semplice e giusta consapevolezza dei propri mezzi.
in origine sarebbe la terza tappa di un “trittico” che l’attrice sta costruendo sotto la preziosa Proprio questa compenetrazione profonda fra testo e interprete è l’indubbio punto di forza di
guida registica di Gigi Dall’Aglio La nuova proposta si assomma alla precedente, ma non è la “Potevo essere io”: la regia, che sceglie una frontalità narrativa semplice e diretta, si concentra
sua mera prosecuzione: quella di Mater strangosciàs - che è forse il più difficile, il più insidioso sul costruire una sequenza di quadri semi-indipendenti, seguendo la scansione biografica
dei “Tre Lai”, certo il più esposto al rischio di diventare oleografico - risulta dotata di un valore del monologo.
autonomo, diversa e in qualche modo opposta rispetto all’altra.” Klpteatro.it
Renato Palazzi