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COMPAGNIA ATIR REGIE DI SERENA SINIGAGLIA

















































       UTOYA

       UN TESTO DI EDOARDO ERBA  / CON LA CONSULENZA DI LUCA MARIANI / AUTORE DE IL SILENZIO SUGLI INNOCENTI / REGIA SERENA SINIGAGLIA / SCENE MARIA SPAZZI LUCI
       ROBERTO INNOCENTI / CON ARIANNA SCOMMEGNA E MATTIA FABRIS / CO-PRODUZIONE ATIR - TEATRO METASTASIO DI PRATO / CON IL PATROCINIO DELLA REALE AMBASCIATA
       DI NORVEGIA IN ITALIA


       “Scrivere un testo su quanto è avvenuto a Utoya, in Norvegia, nel 2011 è  “Edoardo Erba in sorprendente maturità stilistica ci consegna un testo doloroso   A
       un’impresa impegnativa. Il Teatro non è il luogo della documentazione e  e incalzante”
       dell’informazione in primis, è la sede di una riflessione. E la riflessione su un                   Giornale.it
       avvenimento del genere sconcerta: non è un gesto di follia, ma                                                  A & CRITIC
       contemporaneamente lo è. Non è cospirazione politica, ma contemporaneamente   “L’espediente drammaturgico funziona anche grazie alle notevoli interpretazioni
       la è. Non è un esempio di inefficienza dei sistemi di difesa, e tuttavia lo è. Non è   – ma non è una novità – di Arianna Scommegna e Mattia Fabris. […].
                                                              Una inquietantissima bolla capace di spiegare molto bene il tema in discussione”
       un caso di occultamento dell’informazione, però lo è.                                 Renzo Francabandera, Hystrio
       Quando ero un ragazzo e aprivo il giornale avevo una griglia, forse un po’ rozza                                AMP
       ma funzionale, per classificare quel che succedeva. Pareva che in tutto il mondo                                ST
       alcune semplici categorie bastassero per inquadrare un avvenimento, e dessero
       la possibilità alle persone di trovare un modo per reagire. Ma dopo il 1989 il
       mondo è diventato un posto molto più complicato da interpretare, e dopo il 2001
       capire un evento è come entrare in un labirinto.
       Ciò che il Teatro, anzi la mia scrittura teatrale, può fare dentro questo labirinto è
       trovare dei personaggi che lo percorrano e che ce lo restituiscano attraverso il
       filtro della loro personalità e dei loro rapporti. Così con Arianna, Mattia, Serena e
       Luca, compagni in questa avventura, abbiamo scelto di tornare là, in Norvegia,
       quel terribile 22 luglio del 2011, a osservare tre coppie coinvolte in modo diverso
       in quello che stava accadendo. Attraverso di loro ho spalancato una finestra di
       riflessione, che se non ci da tutto il filo per uscire da quel labirinto, per lo meno
       a sprazzi, ne illumina alcune zone oscure con la luce della poesia.”
                                                  Edoardo Erba
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