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Le allegre comari di Windsor
2 Novembre 2021 @ 20:30 - 21:50
Un evento ogni 1 settimana(e) che inizia alle 20:30 il martedì, mercoledì, giovedì, venerdì e sabato, che si ripete fino al 7 Novembre 2021
Un evento ogni 1 settimana(e) che inizia alle 16:30 il domenica, che si ripete fino al 7 Novembre 2021
di William Shakespeare
adattamento Edoardo Erba
regia Serena Sinigaglia
con Annagaia Marchioro, Chiara Stoppa, Cristina Parku, Virginia Zini
alla fisarmonica Giulia Bertasi
scene Federica Pellati
costumi Katarina Vukcevic
luci Giuliano Almerighi
consulente musicale Federica Falasconi
assistente alla regia Giada Ulivi
coproduzione Fondazione Teatro di Napoli – Teatro Bellini e ATIR Teatro Ringhiera
La scrittura di Edoardo Erba e la regia di Serena Sinigaglia riadattano, tagliano e montano con ironia “Le allegre comari di Windsor”, innestando brani, suonati e cantati dal vivo dal “Falstaff” di Verdi.
In scena solo la signora Page, la signora Ford, la giovane Anne Page e la serva Quickly, che danno parola anche ai personaggi maschili, assenti ma molto presenti: mariti, amanti, e, soprattutto, il più grande, non solo per stazza, Falstaff. Da lui tutto comincia e con lui tutto finisce. Le lettere d’amore che il Cavaliere invia identiche alle signore Page e Ford sono lo stimolo per trasformare il solito barboso e very british pomeriggio di tè in uno scatenato gioco dell’immaginazione, del desiderio, del divertimento. “Punire” quel porco di Falstaff, che osa far loro esplicite richieste d’amore, diventa il grimaldello per sentirsi ancora vive. Senza Falstaff, non ci sarebbe divertimento o sfogo per le signore Page e Ford, che, come le Desperate Housewives, sono donne di mezza età, borghesi, annoiate e un pizzico bigotte, con routine consolidate, mariti assenti e desideri sopiti.
«Per la sua ostentata dissolutezza in Falstaff si possono scorgere dei tratti di Don Giovanni e respirare aria buona di libertà; nella sua evidente “decadenza” si rispecchia quanto di più umano e disarmato si possa concepire», ci racconta la Sinigaglia, che ha voluto in scena anche una fisarmonicista che, oltre a suonare dal vivo le note di Verdi, interpreta Fenton, il grande amore di Anne, «un ruolo “en travesti” – prosegue – come vuole la tradizione shakespeariana (ma al contrario!)».