Odissea – Storia di un ritorno

“L’uomo ricco d’astuzie raccontami, o Musa, che a lungo
errò dopo che ebbe distrutto la rocca sacra di Troia;
di molti uomini le città vide e conobbe la mente,
molti dolori patì in cuore sul mare,
lottando per la sua vita e pel ritorno dei suoi.”
Odissea, Libro primo

L’era digitale, il mondo a portata di un click. In meno di cinquant’anni l’umanità ha vissuto un cambiamento radicale nei sistemi di vita. Fino ai primi del ‘900 esisteva una sola arte d’ “intrattenimento”: il teatro. Oggi abbiamo il cinema, la televisione, abbiamo le piattaforme digitali, lo streaming, le chat, le applicazioni, infinite possibilità di svago. Ed è paradossale: mai come in quest’epoca puoi raggiungere in breve tempo anche le mete più lontane eppure ci ritroviamo dentro le nostre case ad ordinare il cibo on line, a chattare con qualche amico o amante, a guardare la nuova serie di grido…il mondo a portata di un click nella propria tana, davanti al proprio schermo. L’uomo digitale è un uomo fondamentalmente isolato, chiuso nello spazio rassicurante ma angusto delle pareti domestiche. Il problema è che l’essere umano è un animale sociale, senza una dimensione più ampia finisce per confondersi, perdersi, insomma si ammala.

Ecco perché il teatro ha cominciato nel tempo ad assurgere ad una funzione sociale di grande rilevanza. L’essenza dell’arte teatrale si fonda sull’incontro tra una persona che agisce, l’“attore”, e una persona che guarda, lo “spettatore”. Perché il “teatro” accada, occorre che attore e spettatore siano nello stesso luogo e nello stesso tempo. Il teatro è quindi l’arte che più di tutte mette in scena la relazione dell’uomo con l’uomo. L’arte dell’incontro, l’arte dell’umanesimo per eccellenza.

Negli ultimi anni abbiamo visto nascere e crescere forme di teatro il cui fine non è lo spettacolo ma la qualità del percorso che i partecipanti vivono. Ci sono molte più persone che “fanno” teatro di quante lo vadano a vedere nelle stagioni e nei cartelloni. Potremmo tranquillamente affermare che “fare esperienza di teatro” migliora il benessere e la vita di molti.

Il teatro oggi è quindi quanto mai necessario. Strumento preziosissimo di inclusione e pacificazione sociale.

Il progetto di ATIR Odissea nasce da queste premesse e vuole essere un momento di festa e di incontro per la città di Milano. Dopo dieci anni di lavoro serrato sul territorio, la sede storica della compagnia, il Teatro Ringhiera, è stata chiusa per ragioni di sicurezza strutturale. Ci siamo dovuti imbarcare alla ricerca o in attesa di una sede, comunque in viaggio verso la nostra Itaca. Per fortuna non eravamo e non siamo soli: accanto a noi la comunità vivace e variegata di cittadini che hanno partecipato alle nostre attività e vivificato i nostri laboratori sociali.

Odissea è un modo per onorarli. E non solo. Essere nomadi, senza una sede, significa da sempre rischiare la dispersione di energie e di coesione. Odissea quindi è un filo narrativo capace di accoglierci tutti, di farci sentire a casa anche senza una casa.

Tutti i nostri corsi quest’anno lavoreranno su alcuni canti del poema omerico.

I bimbi saranno le sirene, gli adolescenti i lotofagi e gli scopritori dell’Ade, gli over 60 saranno i Ciclopi e Calipso, i drag king e le drag queen saranno gli Dei, i diversamente abili interpreteranno tutti i canti relativi ai riconoscimenti di Ulisse e infine gli adulti saranno i Proci.

Più di cento attori, più di cento cittadini coinvolti nell’approdo finale, uno spettacolo che avrà la regia di Serena Sinigaglia e la drammaturgia di Letizia Russo, sulla nuova traduzione pensata ad hoc dai tre grecisti Maddalena Giovannelli, Alice Patrioli, Nicola Fogazzi.

Per le scene e per i costumi, che avranno il coordinamento di Maria Spazzi e di Claudia Botta, abbiamo dato vita ad un’importante collaborazione con Brera. Gli studenti parteciperanno ai laboratori e quelli del biennio specialistico realizzeranno l’intero allestimento.

Accanto alla parte operativa, sempre in collaborazione con Brera, abbiamo organizzato cinque appuntamenti teorici rivolti agli studenti e aperti ai cittadini.

Cinque incontri che possano costruire le premesse di pensiero e di ragionamento che sottendono ad un progetto di così ampio respiro. Perché, come dicevano i classici, mente e corpo devono procedere in maniera organica, non può esistere l’una senza il coinvolgimento dell’altro.

Gli incontri si svolgeranno tra fine ottobre e le prime due settimane di Gennaio, presso l’ Accademia delle belle arti di Brera. Cinque incontri, cinque temi: il teatro sociale, l’Odissea e la cultura greca, la traduzione e la drammaturgia, la regia, l’allestimento. Cos’è il teatro sociale? Cosa rappresenta il lascito della cultura greca di cui l’Europa è figlia? Come si può adattare un poema, trasformandolo in un testo teatrale? Come si passa dalla parola scritta più di duemila anni fa alla parola parlata oggi? Come si dirige un gruppo così numeroso e variegato di persone sulla scena? Come si costruiscono scene, costumi e attrezzeria per un evento di queste proporzioni e caratteristiche?

Progetto Odissea è un percorso annuale capillare che sfocerà in un grande evento di arte partecipata rivolto alla città di Milano. E’ il cuore della poetica di ATIR Teatro Ringhiera.

Bimbi, anziani, adolescenti, diversamente abili, educatori, attori professionisti e amatori, studenti, tutti insieme sul palco…tanti “Ulisse” tutti diversi, uniti da una ferma convinzione: la relazione inclusiva e trasversale ti cambia la vita e rivoluziona il mondo ed è su di essa che si fonda la sopravvivenza della specie, la nostra specie.


ODISSEA- STORIA DI UN RITORNO
Dall’opera epica a un evento di comunità

GIOVEDÌ 31 OTTOBRE, DALLE 14.00 ALLE 16.00
IL TEATRO DELLE DIVERSITÀ
I Lestrigoni e i Ciclopi…non temere…
A cura di Nadia Fulco e Massimiliano Pensa

LUNEDÌ 11 NOVEMBRE, DALLE 17.30 ALLE 19.30
L’ODISSEA TRA LA GRECIA E IL MONDO
A cura di Andrea Capra

GIOVEDÌ 21 NOVEMBRE, DALLE 14.00 ALLE 16.00
TRADUZIONE E DRAMMATURGIA
L’arte di Demodoco, ovvero cucire di nuovo racconti antichi.
A cura di Maddalena Giovannelli/ Alice Patrioli/ Nicola Fogazzi e Letizia Russo

LUNEDÌ 9 DICEMBRE, DALLE 17.30 ALLE 19.30
LA REGIA
Ovvero la trama di Penelope.
A cura di Serena Sinigaglia

GIOVEDÌ 16 GENNAIO, DALLE 14.00 ALLE 16.00
L’ ALLESTIMENTO
La zattera navigò traversando l’abisso.
A cura di Maria Spazzi e Claudia Botta

Un progetto a cura di ATIR in collaborazione con la Scuola di Scenografia dell’Accademia di Belle Arti di Brera

INGRESSO LIBERO
Presso Accademia delle belle arti di Brera
Via Brera 28 20121 Milano

Per maggiori informazioni
02 87390039 – info@atirteatroringhiera.it

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